biblioteca telesiana

 

Una delle iniziative senza dubbio più importanti promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni di quest’anno è la costituzione di una Biblioteca telesiana. Cercherò di spiegare prima qual è la sua peculiarità e a che cosa è dovuta la sua grandissima rilevanza, e poi qual è lo strumento fondamentale per realizzarla.

 

Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci.

 

 

 

La Biblioteca telesiana non sarà il duplicato di nessuna struttura bibliotecaria esistente in Calabria o altrove. Sganciata da un profilo generalista, che è il pregio e allo stesso tempo il limite della maggior parte delle biblioteche, la nuova struttura, che avrà sede a Cosenza, non conterrà semplicemente una copia di tutte le opere di Telesio. Conterrà invece tutti gli esemplari di tutte le edizioni di tutte le opere di Telesio attualmente presenti nelle principali biblioteche del mondo. Custodirà inoltre tutta la saggistica su Telesio.

 

Lo studioso, quindi, non soltanto italiano, ma europeo o statunitense troverà a Cosenza quello che attualmente non trova in nessuna biblioteca del mondo. Avrà a disposizione una struttura che lo accoglierà e gli consentirà l’accesso immediato a tutto quello che esiste di Telesio e su Telesio. Questa è esattamente la ragione per la quale la Biblioteca telesiana consentirà la creazione a Cosenza di un Centro Studi “Bernardino Telesio” che si porrà come una vera e propria struttura di eccellenza.

 

Contrariamente a quanto pensano in modo bizzarro alcuni incompetenti, che non mancano mai, le biblioteche non sono luoghi privati e, come dire, una sorta di cimitero, ma sono luoghi pubblici in cui i patrimoni devono essere valorizzati e messi a disposizione degli studiosi e dei giovani per ricevere quella linfa vitale in grado di rendere vivi i libri e i documenti. Senza l’osmosi con l’esterno il patrimonio librario è destinato a una morte irreversibile.

 

C’è poi il fatto che oggi più di ieri sappiamo da moltissimi studi filologici che per realizzare edizioni scientifiche e studi seri sugli autori, in particolare rinascimentali, non è affatto sufficiente basarsi su qualche esemplare di una determinata edizione. La moderna filologia tende oggi a considerare gli esemplari di una stessa tiratura come testi a sé, che possono riservare incredibili sorprese.

 

Gli studiosi di Telesio sanno bene che questo vale anche per il filosofo cosentino. Esiste un esemplare del De natura iuxta propria principia del 1565, custodito dalla Biblioteca Nazionale Centrale “Vittorio Emanuele II” di Roma, che, tra le molte e importanti peculiarità, presenta regolarmente stampati rifacimenti dei capitoli 1-4 e 19-23 del Libro I. Ed esiste anche, come si sa, un esemplare del De rerum natura iuxta propria principia del 1570, custodito dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, che presenta moltissime correzioni e aggiunte autografe, fondamentali per capire il processo di elaborazione del capolavoro telesiano.

 

Vengo ora all’ultimo punto: lo strumento che è condizione indispensabile per la creazione della Biblioteca telesiana. Questo strumento è il censimento . La prima cosa da fare, infatti, è condurre un’indagine approfondita della presenza di opere telesiane nelle principali biblioteche di tutto il mondo. Si tratta, com’è evidente, di un lavoro molto impegnativo e che richiede forti competenze nel campo della bibliografia. Questo lavoro di censimento sarà affidato al dott. Massimo Menna, che è Responsabile del Laboratorio Manoscritti dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane del MiBAC.

 

Non è esagerato affermare che la realizzazione della Biblioteca telesiana e del Centro Studi “Bernardino Telesio” avrà ripercussioni decisive per il futuro culturale non soltanto di Cosenza, ma dell’intera Regione Calabria ( Alain Segonds ).